La nefropatia da IgA, identificata 50 anni fa in Francia, è la malattia glomerulare più frequente in tutto il mondo. Il corso è variabile, ma nella maggior parte dei casi c’è un declino implacabile della funzionalità renale, raggiungendo l’insufficienza renale allo stadio terminale nel 10-60% dei casi dopo 10 anni e nel 40% dopo 20 anni. Questi dati giustificano l’interesse per la ricerca di un approccio terapeutico adatto in particolare nei casi progressivi., Una terapia di supporto, inclusi gli inibitori del sistema renina-angiotensina, è la priorità nei casi con lenta diminuzione della funzionalità renale, in particolare quando si sviluppa proteinuria. La recente terapia di supporto contro immunosoppressiva per il trattamento della progressiva nefropatia da IgA (STOP-IgAN) randomizzata e controllata ha ulteriormente sottolineato il beneficio di una rigorosa terapia di supporto che include anche cambiamenti nello stile di vita, restrizione di proteine e sale., Tuttavia, vi è una chiara evidenza da studi osservazionali (incluso lo studio di convalida europeo della classificazione Oxford della nefropatia da IgA ) e un nuovo studio randomizzato e controllato (Valutazione terapeutica degli steroidi nella nefropatia da IgA globale ) di ulteriori benefici del trattamento con corticosteroidi in pazienti con nefropatia da IGA proteinurica. Tuttavia, gli attuali programmi di trattamento comportano gravi effetti collaterali, per lo più complicanze infettive, che indicano la necessità di interventi meno tossici., La recente attenzione sul ruolo dell’asse intestino-rene nella nefropatia IgA ha portato alla ricerca di formulazioni di corticosteroidi mirate al sistema immunitario della mucosa intestinale (tessuto linfoide associato all’intestino). Lo studio NEFIGAN ha ottenuto risultati interessanti in termini di riduzione della proteinuria e stabilizzazione della funzione renale utilizzando una formulazione di budesonide che consente una somministrazione selettiva del farmaco nei siti del tessuto linfoide intestinale associato all’intestino. Gli eventi avversi, in particolare le infezioni, sono risultati non clinicamente rilevanti., La possibilità di un approccio personalizzato al trattamento in base alle lesioni bioptiche renali (Oxford MEST score) è supportata da diversi studi incontrollati e merita grande attenzione nel prossimo futuro. Le nuove opzioni di trattamenti per la nefropatia da IgA includono farmaci mirati al BAFF, un fattore di cellule B cruciale per la sintesi di IgA o per il targeting del sistema del complemento, e anche la possibilità di agire direttamente sulle IgA depositate mediante digestione selettiva della proteasi.